Lecce e il suo barocco

La provincia di Lecce è una delle più compatte d’Italia con un carattere di insularità culturale dovuta anche alla perifericità geografica. Questo è il ritratto della città tracciato in diverse descrizioni. Ma all’interno del pianeta Puglia, un’altra caratteristica ben identificabile di Lecce, è una certa aristocrazia e un’aria di signorilità ereditate da un passato culturale molto vivace riscontrabile oltre che nel singolo elemento architettonico barocco, nell’intero impianto urbanistico. Tutto ciò è ancora vivo anche nel comportamento dei leccesi di cui è nota l’aria scanzonata e autoironica velata da una sottile malinconia. Il Salento fa rima con lento, ma non nel senso di inerzia improduttiva, piuttosto di un tempo lento e pacato necessario alla contemplazione della bellezza, alla riflessione e alla creatività.

Rosone della Basilica di Santa Croce – Lecce

Tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Settecento anche Lecce fu investita dalla corrente artistica del barocco che prevedeva un apparato decorativo particolarmente fastoso sia nell’edilizia civile che in quella religiosa. Nel corso di due secoli Lecce recepisce gli influssi del movimento artistico del tempo che, in chiave locale, si è compiuto nell’esplosione di una smisurata fantasia favorita dalla duttilità della pietra leccese impiegata per costruire l’intero centro storico. Tutto il territorio allora denominato Terra d’Otranto, si arricchì di inestimabili tesori architettonici che ancora oggi costituiscono l’attrattiva dei nostri centri storici.

Il barocco leccese non è quello di Roma, o quello chimerico di alcune città siciliane, e nemmeno di altre cittadine pugliesi come Martina Franca. È un barocco singolare, autonomo, non strutturale che si esprime con l’estro popolare e il gusto del minuzioso. Cascate di ornamenti, folte cortine di fiori, foglie, frutti, conchiglie, cristalli e puttini che prendono un aspetto meraviglioso. Chiese e palazzi sono avvolti in un mantello trasparente di pietra lavorata come lo stucco che dà un’impressione d’armonia. Lecce incanta e affascina. Le molte chiese e i palazzi barocchi, ora di faccia o con un’inclinazione obliqua, sono disposti in piazzette e stradine dal gusto scenico come se fossero una serie di piccoli teatri con un effetto squisitamente provvisorio.

Il barocco locale si distingue in due differenti fasi. La prima è quella che comincia alla fine del XVI secolo quando la tradizione cinquecentesca si avvia verso un cambiamento che nel tempo diventerà sempre più radicale. È una fase prematura dove il barocco non è ancora distinguibile come una corrente unica che più tardi
verrà definito “leccese”.

Nella prima metà del Seicento, quando Lecce assunse il controllo culturale ed economico del Salento, il modello artistico del capoluogo si diffuse in altri centri della provincia rendendo il barocco un fenomeno artistico unitario. Ovunque il barocco è caratterizzato da un esuberante repertorio ornamentale, ma Lecce è la punta di diamante di questi fasti architettonici.

Favorevoli condizioni sociali ed economiche, garantite da un lungo periodo di pace, permisero il fiorire delle migliori espressioni della vita dell’uomo grazie alla presenza di diverse accademie, numerosi collegi d’istruzione, di un clero e di una nobiltà facoltosi, sponsor generosi di opere d’arte, chiese e palazzi.

Gli edifici barocchi compongono l’irresistibile fascino di Lecce, una città che è stata forgiata da uno stile unico risultato tante diverse influenze.

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